· Racconti ·

La_Rosa_del_Pantano

La Rosa del Pantano (ovvero lo strano caso di una donna e della sua bicicletta)

MilanoMia, Polaris Editore, giugno 2015

La donna avanza adagio. La sua bicicletta ha visto tempi migliori: la vernice nera è scrostata, il telaio sbilenco, i raggi delle ruote incurvati.
La spinge a mano sul marciapiede, senza scostarsi dal cono d’ombra proiettato dal muro della casa. Forse le dà fastidio il sole, anche se mi sembra strano, considerando che la visiera del berretto da basket le copre metà della fronte.
È frusto anche il berretto, come la bici, e fatica a trattenerle i capelli.
Le ricadono riccioluti e arruffati sulle spalle: le ciocche sono grigie e non lasciano indovinare quale fosse il colore originario […]
Venezia A spasso nel Trecento ok

Venezia. A spasso nel Trecento

Panorama Travel, maggio 2013
Qui, lungo le fondamenta di Santa Caterina, c’è silenzio. Un silenzio benefico per la mia stanchezza: dopo una giornata intera passata a vagabondare per la città, le gambe si rifiutano di continuare a sostenere il corpo. Stringo al petto la guida turistica che mi ha accompagnato nella visita della città, mi accoccolo a terra contro il muro del monastero e chiudo gli occhi. Dieci minuti, solo dieci minuti, il tempo di un riposino, poi si ricomincia.
Un improvviso sbattere d’ali mi fa sussultare. Un gabbiano sbucato da chissà dove si alza in volo veloce e si allontana lungo il rio. Per un momento, lo invidio. Vita facile, la sua: abituato com’è a volteggiare da sempre su questi cieli, sa districarsi nel labirinto di calli e campielli e ne conosce ogni anfratto […]
La bambina con la valigia ok

La bambina con la valigia

Racconto inedito pubblicato su Avvenire, 11 agosto 2011

Milano, giugno 1953. Ecco, la valigia è pronta, resta solo da chiuderla. Speriamo che la nonna non senta lo schiocco dei ganci, sono proprio duri. Ma no che non mi sente, è di là nel lavatoio a sciacquare le lenzuola e la porta è chiusa. E poi se viene qui, le dico che sto giocando un po’ con la sua valigia. Ecco fatto, i ganci sono chiusi. E adesso, apriamo la porta, speriamo che non cigoli. No, non ha fatto rumore, neanche a richiuderla, meno male. Certo che non mi ero mai accorta che le scale avessero così tanti gradini! E la valigia pesa. Forse era meglio se prendevo la borsa che usa la nonna quando va al mercato, ma non era la stessa cosa: i viaggi veri si fanno con le valigie, mica con la sporta della spesa […]

La piccolo borghese ok

La piccolo borghese

Racconto inedito pubblicato su Satisfiction, dicembre 2011

La macchina è avvolta dalla nebbia. Sopra la strada deserta, il lampione sembra ondeggiare. Una fata morgana sbucata nella notte.
Lui si accende un’altra Gauloise, tira una grande boccata e socchiude gli occhi.
Il fumo denso si mescola all’odore stantio di mozziconi mai buttati.
Mi manca il respiro. Afferro la manovella del finestrino: le dita scivolano su una superficie unticcia. Il vetro scende solo di un paio di centimetri e si blocca. Strofino la mano sulla gonna, per ripulirla.
Lui si volta. Il suo sguardo è duro.
“Sai qual è il problema? Il problema è che tu sei solo una piccolo-borghese.” […]

Il medaglione ok

Il medaglione

Eros e Thanatos – Antologia Supergiallo Mondadori, novembre 2010
Milano, agosto 1283. Monastero di Sant’Apollinare.
Il preposito tacque. L’eco della sua voce vibrò ancora per qualche istante fra le navate e poi fu silenzio. Sollevato il turibolo da terra, il sacerdote cominciò ad agitarlo davanti a sé, avvicinandosi alla bara aperta: l’odore pungente dell’incenso coprì il lezzo di cadavere che impregnava l’aria soffocante della cappella. Alla luce tremula dei quattro ceri che circondavano il feretro, il viso della badessa appariva verdognolo e le labbra livide, ritratte contro i denti, formavano una sorta di fessura nerastra che andava a perdersi nella carne enfiata delle guance […]
L affresco ok

L'affresco

History and Mistery, Piemme 2008
Marca Trevigiana, Bassano Febbraio 1239
Bertrando uscì dal palazzo. Era frastornato: tutto era accaduto così in fretta da sembrargli impossibile. Barcollando lievemente, si mescolò alla gente che affollava la piazza del borgo, in cui si stava tenendo mercato. La neve, che occupava ancora buona parte dei vicoli circostanti, era stata spazzata dalla spianata dove decine di bancarelle esponevano le loro merci. Nonostante il freddo pungente, le porte delle botteghe a ridosso delle mura erano spalancate: donne e uomini, imbacuccati in guarnacche di pelliccia, indugiavano qua e là, chiacchierando fra loro.
Grigino il cavallino ok

Grigino il cavallino

Le favole del 7° piano, RCS 2007

Era piovuto tutta la notte e Grigino aveva freddo. Lì, dentro alla stalla, la paglia non bastava a riscaldarlo e la sua mamma era tutta spostata verso la parete di legno, vicino al papà e al fratello. La mamma si chiamava Bianca e il papà Nerone mentre suo fratello si chiamava Fulmine. Tutti bei nomi, gli sembrava, eccetto il suo: perché mai lo avessero chiamato Grigino, proprio non lo capiva. Forse dipendeva dal colore del suo mantello che era, per l’appunto, di un grigio sporco, punteggiato qua e là da piccole macchie nere. Forse era a causa del suo brutto nome, forse a causa di tutte quelle macchie, ma era sicuro che la mamma e il papà non gli volessero bene. Il fratello aveva sempre tutte le loro attenzioni, mentre lui, perfino quando andava dalla mamma a succhiare il latte […]

Il sogno di Tarek ok 1

Il sogno di Tarek

Repubblica, 30 luglio 2005

Tarek si incamminò lungo la strada che arrivava in piazza del Duomo. Era stanco e quei pantaloni troppo larghi che gli avevano dato i frati di San Francesco continuavano a scendergli lungo i fianchi. Aveva fame. La pastasciutta che aveva mangiato alla mensa dei poveri era talmente diversa dal cibo a cui era abituato, che l’ aveva lasciata quasi tutta nel piatto: non che non fosse buona, ma aveva un sapore così strano e poi tutto quel rosso che pareva sangue. Qualche metro più avanti si apriva un giardino contornato da una cancellata. Dentro, qualche panchina, molte cartacce e qualche chiazza d’ erba bruciacchiata dal calore del sole estivo […]

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