Biografia
Sono nata a Milano, in un afoso mezzogiorno di molti anni fa.
Ho studiato, senza infamia e senza lode, al liceo classico Berchet. Poi, finalmente libera di dedicarmi alla mia vera passione, mi sono iscritta all’Università dove, fra una manifestazione e l’altra, mi sono laureata in Storia della Critica d’Arte con una tesi di ricerca sul manifesto pubblicitario italiano, ai tempi materia quasi del tutto inesplorata. Dopo varie esperienze presso agenzie di pubblicità e uffici stampa, ho deciso di passare al giornalismo.
Ho studiato, senza infamia e senza lode, al liceo classico Berchet. Poi, finalmente libera di dedicarmi alla mia vera passione, mi sono iscritta all’Università dove, fra una manifestazione e l’altra, mi sono laureata in Storia della Critica d’Arte con una tesi di ricerca sul manifesto pubblicitario italiano, ai tempi materia quasi del tutto inesplorata. Dopo varie esperienze presso agenzie di pubblicità e uffici stampa, ho deciso di passare al giornalismo.
Per i successivi vent’anni ho scritto. Ho intervistato centinaia di personaggi legati al mondo dell’arte, della fotografia, del costume, ho dato conto di mostre e di eventi significativi nel panorama culturale milanese, ho realizzato articoli e pubblicazioni su alcuni dei più rilevanti monumenti religiosi e civili di Milano. Ho sempre cercato di restituire un’immagine viva di quello che approfondivo, che si trattasse di un famoso illustratore o della storia di una basilica secolare. Nella stesura dei pezzi, evitavo con cura l’abusato linguaggio da addetta ai lavori, privilegiando una comunicazione più diretta, in grado di incuriosire e coinvolgere i lettori.
Molti di loro hanno apprezzato questa scelta, affermando che la mia sensibilità verso luoghi e personaggi arrivava loro per via empatica, senza filtri. È stato proprio l’amore per questo tipo di scrittura a suggerirmi di tentare altre strade: quindi, con la presunzione tipica degli incoscienti, ho deciso di cimentarmi con il genere forse più difficile, il romanzo.
Molti di loro hanno apprezzato questa scelta, affermando che la mia sensibilità verso luoghi e personaggi arrivava loro per via empatica, senza filtri. È stato proprio l’amore per questo tipo di scrittura a suggerirmi di tentare altre strade: quindi, con la presunzione tipica degli incoscienti, ho deciso di cimentarmi con il genere forse più difficile, il romanzo.
Ho impiegato tre anni a terminare il primo che, prodigiosamente, è stato pubblicato in meno di sei mesi (Il mercante di lana, 2001), ottenendo un immediato successo di pubblico e di critica.
A questo punto, sebbene con un ritardo di cui non posso che incolpare me stessa, ho capito che quella della narratrice era la mia vera professione e ho continuato a scrivere con rinnovato entusiasmo. Da quel lontano 2001, hanno visto la luce altri otto romanzi:
Il signore del falco (2003),
Il monaco inglese (2006),
Il manoscritto dell’imperatore (2008),
La ribelle (2011),
La prigioniera del silenzio (2013),
La randagia (2016)
Il pane del diavolo (2018)
Il filo di luce (2022).
Tutti ambientati in epoca medievale, toccano luoghi diversi, da Parigi a Venezia, dalla Valle d’Aosta, alla Milano comunale e pre rinascimentale. Unico filo conduttore, il tentativo di attribuire credibilità ai personaggi e di riportare alla luce vicende che contribuiscano a rendere verosimile il nostro passato.